I bifosfonati sono farmaci utilizzati con relativa frequenza
in varie forme cliniche, quali l’osteoporosi, il morbo di Paget, così come nella prevenzione di complicanze scheletriche che si possono sviluppare in presenza di metastasi ossee sia da tumori solidi che ematologici. L’incidenza di osteonecrosi della mandibola, correlata all’utilizzo di tali medicinali, varia dall’1,2 al 9,9% (dipende dalla dose e dal tempo di esposizione del paziente ai bifosfonati) e si manifesta con una esposizione, da almeno 8 settimane, di osso nel cavo orale. Fondamentale è sia la diagnosi di questa patologia, ma ancora di più la prevenzione con uno screening odontoiatrico ed eventuale bonifica dentale prima di iniziare il trattamento con i bifosfonati, al fine di limitare l’insorgere di necrosi ossea.